Cronaca

Le ultime parole di Benedetto XVI: "Signore, ti amo"

Il corpo di papa RatzingerCopyright: Vatican Media
Il corpo di papa Ratzinger
Copyright: Vatican Media (afp)
Lo riporta Andrea Tornielli su Vatican News citando l'infermiere che gli era accanto prima dell'alba del 31 dicembre. Il Papa è stato il primo ad andare a visitare Benedetto XVI dopo il decesso. Da domani la salma del Papa emerito esposta nella basilica vaticana alla devozione dei fedeli, i funerali giovedì in piazza
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Le ultime parole del Papa emerito Benedetto XVI sono state raccolte nel cuore della notte da un infermiere. Lo riporta su Vatican News il direttore editoriale dei media vaticani, Andrea Tornielli, che racconta l'episodio avvenuto circa alle 3 della mattina del 31 dicembre, alcune ore prima della sua morte, quando Ratzinger non era ancora entrato in agonia, e in quel momento i suoi collaboratori e assistenti si erano dati il cambio. Con lui, in quel preciso momento, c’era solo un infermiere che non parla il tedesco. “Benedetto XVI – racconta commosso il suo segretario, il vescovo Georg Gänswein - con un filo di voce, ma in modo ben distinguibile, ha detto, in italiano: "Signore ti amo!". Io in quel momento non c’ero, ma l’infermiere me l’ha raccontato poco dopo. Sono state le sue ultime parole comprensibili, perché successivamente non è stato più grado di esprimersi”.

(reuters)

Da domani la salma esposta a San Pietro

Da domani, lunedì, la salma di Benedetto XVI sarà esposta ai fedeli e alle autorità nella basilica vaticana, giovedì 5 il Papa celebrerà i funerali in piazza San Pietro. 

Joseph Ratzinger è morto ieri mattina alle 9.34 nel monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano, dove si era ritirato in seguito alla storica rinuncia del 2013, e dove viveva con il segretario particolare, mons. Georg Gaenswein, e le quattro "Memores Domini", consacrate laiche di Comunione e liberazione, che lo assistevano. Mercoledì scorso, al termine dell’udienza generale, Papa Francesco aveva chiesto ai fedeli presenti preghiere per il suo predecessore, “molto ammalato”. Nella serata di ieri, in occasione del tradizionale “Te Deum” di ringraziamento di fine anno nella basilica vaticana, Francesco ha espresso gratitudine "per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata".

Il portavoce vaticano ha confermato oggi che Francesco, avvisato da Ganewswein, è stato il primo a recarsi nel monatero Mater Ecclesiae poco dopo il decesso del suo predecessore, prima delle 10, e se n'è andato poco dopo le 10.

I fedeli hanno pregato oggi, alla messa presieduta dal Papa, per il "Papa emerito Benedetto, supremo pastore, che sempre vive per intercedere per noi", invocando Dio affinché "lo accolga benigno nel regno della luce e della pace".

Francesco prega per "l'amato Papa emerito"

Oggi Papa Francesco è tornato a pregare per “l’amato papa emerito Benedetto XVI” nel corso della messa di inizio anno a San Pietro, solennità di Maria madre di Dio.

“All’inizio di quest’anno, abbiamo bisogno di speranza come la terra della pioggia”, ha detto il Papa. “L’anno, che si apre nel segno della Madre di Dio e nostra, ci dice che la chiave della speranza è Maria, e l’antifona della speranza è l’invocazione Santa Madre di Dio. E oggi – ha aggiunto – affidiamo alla Madre santissimo l’amato papa emerito Benedetto XVI perché lo accompagni nel suo passaggio da questo mondo a Dio”. In queste ore, ha ribadito Francesco all'Angelus di mezzogiorno, tra gli applausi dei fedeli presenti all'interno del colonnato berniano, "invochiamo la sua intercessione in particolare per il Papa emerito Benedetto XVI, che ieri mattina ha lasciato questo mondo. Ci uniamo tutti insieme, con un cuore solo e un’anima sola, nel rendere grazie a Dio per il dono di questo fedele servitore del Vangelo e della Chiesa".

Gli auguri a Mattarella e a Meloni

Al termine dell'Angelus, il Papa ha inviato i propri auguri al presidente Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni. "Viva gratitudine esprimo al presidente della Repubblica italiana, onorevole Sergio Mattarella, invocando prosperità per il popolo italiano. Anche gli stessi desideri per il presidente del governo", ha detto Francesco

La ricorrenza odierna, che coincide con la Giornata mondiale della pace che la Chiesa cattolica celebra ogni anno, è stata l'occasione per Francesco di invocare la pace in questo momento storico: "In questo giorno che san Paolo VI volle dedicare alla preghiera e alla riflessione per la pace nel mondo sentiamo ancor più forte intollerabile il contrasto della guerra che in Ucraina e in altre regioni semina morte e distruzione. Tuttavia - ha proseguito - non perdiamo speranza perché abbiamo fede in Dio che in Gesù Cristo ci ha aperto la via della pace. L’esperienza della pandemia ci insegna che nessuno può salvarsi da solo ma che insieme possiamo percorrere percorsi di pace e sviluppo. Nel mondo intero in tutti i popoli sale il grido: no alla guerra, no al riarmo, le risorse vadano allo sviluppo: salute, alimentazione, educazione e lavoro".